Il Monte Baldo unitario verso la candidatura a Patrimonio Mondiale Unesco

IL MONTE BALDO

Il Monte Baldo, dal Cinquecento conosciuto anche come Hortus Italiæ e poi come Hortus Europæ, è una catena montuosa italiana che si estende per 390 kmq di rilievo, da 65 a 2.218 m s.l.m., tra il lago di Garda ad Ovest e la Valle dell’Adige ad Est (larghezza media 12 km), la Valle di Loppio a Nord e la pianura veronese a Sud (lunghezza 40 km); scrisse Marin Sanudo nel 1483: “Tuto quello è tra l’Adexe e Laco è dicto Monte Baldo”.

Il Monte Baldo visto da Campione del Garda

Pista preistorica di penetrazione umana verso e oltre le Alpi e, nei millenni più recenti, territorio di confine-incontro tra civiltà e culture, il Monte Baldo è valutato e riconosciuto a livello internazionale quale luogo privilegiato di eccezionale biodiversità naturalistiche e ambientali, vegetali e microfaunistiche, per la grande quantità di specie rappresentative di situazioni e varietà climatiche diversificate, da quelle mediterranee a quelle alpino artiche (più di 2.000 specie vegetali e almeno 23.000 specie animali); tale impareggiabile biodiversità lo ha fatto recentemente paragonare alle Galápagos dalla World Biodiversity Association. Del Monte Baldo è notevole pure la vicenda geologica, documentata per almeno 200 milioni di anni dai suoi fossili vegetali e animali.

Dal Medioevo e soprattutto dal Rinascimento il Monte Baldo fu il luogo delle prime esplorazioni e localizzazioni botaniche (il primo libro a stampa al mondo di geobotanica è “Il viaggio di Monte Baldo” di Francesco Calzolari, pubblicato a Venezia nel 1566 dalla tipografia di Vincenzo Valgrisio) ed entomologiche, che si sono susseguite poi nei secoli e continuano tuttora ad opera di ricercatori e scienziati italiani ed europei.

UN TERRITORIO ORA CONDIVISO TRA VENETO E TRENTINO

Amministrativamente, il Monte Baldo è attualmente diviso tra la Regione del Veneto (58%) e la Provincia autonoma di Trento (42%) e tra quindici comuni: dieci veneti (Brentino Belluno, Brenzone sul Garda, Caprino Veronese, Costermano sul Garda, Ferrara di Monte Baldo, Garda, Malcesine, Rivoli Veronese, San Zeno di Montagna, Torri del Benaco) e cinque trentini (Ala, Avio, Brentonico, Mori, Nago-Torbole).

I PRESUPPOSTI SOSTANZIALI DELLA CANDIDATURA

Approfonditi studi, ampia letteratura anche storica e convegni del passato e recenti attestano il Monte Baldo quale bene le cui unicità, universalità, eccezionalità e integrità potranno sostenere il perseguimento e l’ottenimento del maggiore riconoscimento planetario, vale a dire il Patrimonio Mondiale UNESCO (chiamato anche Patrimonio dell’Umanità) per valori e meriti insieme culturali e ambientali, in coerenza con tre dei dieci criteri UNESCO:

– VI, Essere direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie dotate di un significato universale eccezionale;

– IX, Costituire esempi significativi di importanti processi ecologici e biologici in atto nell’evoluzione e nello sviluppo di ecosistemi e di ambienti vegetali e animali terrestri, di acqua dolce, costieri e marini;

– X, Presentare gli habitat naturali più importanti e significativi, adatti per la conservazione in situ della diversità biologica, compresi quelli in cui sopravvivono specie minacciate di eccezionale valore universale dal punto di vista della scienza o della conservazione.

Sono stati da poco editi gli atti (3 volumi) dei due convegni (Trento 2-4 dicembre 2018 e Brentonico 21-24 giugno 2019) voluti dalla Provincia autonoma di Trento (con estesi Patrocini, compresi quelli della Regione del Veneto, del Ministero dell’Ambiente, di Unesco Italia) per il Monte Baldo unitario a Patrimonio Mondiale UNESCO; una settantina sono gli autori delle diversi relazioni. Invitando alla lettura degli atti (consultabili anche all’indirizzo http://www.informa.provincia.tn.it/pubblicazioni_pat/pagina436.html), riportiamo in davvero estrema sintesi, le seguenti affermazioni di merito:

Annibale Salsa (antropologo, già Presidente del CAI nazionale): “Il Baldo, come viene scoperto e inventato nel Rinascimento, rappresenta la cerniera tra il mondo antico-medievale e il mondo moderno. Il Baldo dovrebbe figurare in un manuale di storia della filosofia e in un manuale di storia della scienza perché rappresenta il salto di paradigma tra ripresa scientifica di tipo filosofico e ripresa scientifica di tipo sperimentale. Poiché i valori richiesti da UNESCO, in funzione del riconoscimento del Patrimonio dell’Umanità di un sito, sono quelli riconducibili ai caratteri di “universalità’ e “eccezionalità”, ritengo che il Monte Baldo possegga ampiamente i requisiti necessari per diventare un sito misto naturale e culturale”.

Dietmar Brandes (Institut für Pflanzenbiologie Technischen Universität Braunschweig): “Il Monte Baldo è un’area esplorativa estremamente stimolante, che dal 2009 ha anche una flora complessivamente ben conosciuta (“Flora illustrata del Monte Baldo”, Bertolli-Festi-Prosser, Osiride, 2009, ndr). L’appellativo di “Giardino d’Europa” è assolutamente meritato per via dell’elevata diversità e della ricchezza di specie rare e vistose. Le sue peculiarità naturalistiche hanno attirato, nei secoli scorsi, oltre a botanici italiani anche numerosi scienziati provenienti dall’area germanofona. Da ormai cinque secoli il Monte Baldo costituisce una gigantesca area di osservazione permanente, tuttavia molte domande di matrice ecologica e geobotanica restano ancora aperte. Proprio in tempi di cambiamenti climatici il Monte Baldo risulta l’ambiente ideale per una ricerca integrativa sulla biodiversità e resta, pertanto, un terreno di lavoro irrinunciabile. Non da ultima offre scenari e paesaggi meravigliosi, che incontrano i turisti e attirano a frotte anche quelli meno ferrati in botanica. La sfida per il futuro sarà, pertanto, quella di un sereno e prospero connubio tra sviluppo e tutela ambientale. A tale scopo gioverebbe inserirlo nella lista dei siti Patrimonio mondiale UNESCO.”.

I PRESUPPOSTI POLITICI DELLA CANDIDATURA

Gli enti preposti alla presentazione della candidatura del Monte Baldo unitario a Patrimonio Mondiale UNESCO e al perseguimento del prestigioso riconoscimento sono, assieme, la Provincia autonoma di Trento e la Regione del Veneto, mediante la sottoscrizione di un apposito accordo di programma.

I cinque comuni trentini del Monte Baldo hanno ufficialmente aderito al programma, comunicando l’assenso nell’incontro voluto dall’assessore provinciale delegato Mauro Gilmozzi a Brentonico il 7 maggio 2018 e ribadendolo nell’incontro voluto l’anno successivo a Mori dal suo successore Mario Tonina. Il Consiglio della Provincia autonoma di Trento ha quindi deliberato all’unanimità l’Ordine del giorno n. 246 del 6 agosto 2020 a favore e sostegno della candidatura del Monte Baldo unitario a Patrimonio Mondiale UNESCO.

Dei dieci comuni veneti del Monte Baldo, finora solo Garda ha approvato l’adesione e il sostegno al programma; gli altri nove comuni si apprestano a farlo a maggioranza tramite l’Unione Montana del Baldo-Garda che li unisce e rappresenta; si sta inoltre costituendo una maggioranza trasversale a livello del Consiglio regionale del Veneto, che porterà ad un suo positivo ed esteso pronunciamento a favore.

UN’ASSOCIAZIONE SOVRA CONFINE PER SOSTENERE LA CANDIDATURA

È stata recentemente costituita (marzo 2021) l’associazione “Monte Baldo Patrimonio dell’Umanità” (è una APS/ETS) con trenta soci fondatori, trentini e veneti. L’associazione opera per produrre sensibilizzazione e conoscenza diffusa sui territori del Monte Baldo unitario e affianca la Provincia autonoma di Trento e la Regione del Veneto nella candidatura del Monte Baldo unitario a Patrimonio Mondiale UNESCO.

L’associazione ha sede a Garda con presidente Maurizio Delibori, vicepresidente Anna Vittoria Ottaviani, segretaria Lorenza Ragnolini, consiglieri Quinto Canali, Leandro Donati, Carla Tagliaferri, Alessandra Zanoni.

Chi volesse aderire all’associazione o essere inserito nel suo indirizzario può chiederlo scrivendo a associazionemontebaldo@gmail.com

SI PENSA ANCHE AD UN LICEO NATURALISTICO

L’assessore alla cultura e istruzione della Provincia autonoma di Trento Mirco Bisesti ha recentemente confermato la disponibilità ad avviare un gruppo di lavoro per la possibile costituzione a Brentonico di un liceo naturalistico internazionale. Il nuovo liceo potrebbe nascere come estensione dell’Istituto comprensivo di Brentonico (dallo scorso anno scolastico ritornato autonomo anche per questo) oppure in collaborazione con gli altri due licei già operativi sul Monte Baldo: quello a indirizzo turistico di Castelletto di Brenzone e quello a indirizzo scientifico di Garda.

CONCLUDENDO

Il riconoscimento del Monte Baldo unitario a Patrimonio Mondiale UNESCO e il diffuso e profondo percorso culturale e didattico anche partecipato di predisposizione e candidatura favoriranno senz’altro per gli abitanti e gli ospiti della “annoverata tra le Sette maggiori e più famose Montagne dell’Universo” (Silvan Cattaneo, 1553) o “privilegiata provincia del regno della vaga Dea dei fiori” (Agostino Goiran, 1897) il cammino verso innovativi paradigmi di progresso all’insegna dell’ecologia, della scienza e della sostenibilità socioeconomica.

By Quinto Canali

Segretario dell'APS Monte Baldo Patrimonio dell'Umanità ed Ex-assessore di Brentonico