“Paterfamilias panem vinumque pretiosum vobis sua de mensa largitur”. Così sta scritto sul tabernacolo della nostra Chiesa, una frase che riprende un passo dei Sermoni di San Zeno, in cui si ricorda ai cristiani il grande dono della fede, della Parola, della nuova vita in Cristo, del pane celeste che il Padre elargisce dall’altare. !” Questo nostro santo, Zenone di Verona, è stato ben onorato Domenica 21 Maggio quale patrono delle nostre terre e del nostro paese, aprendo la giornata la Santa Messa cui è seguita la solenne processione con le reliquie del Santo. !
Quale miglior occasione per benedire il nuovo Cristo di contrada San Zeno, in legno, dalla Val Gardena, a sostituzione di quello precedente ormai rovinato, con il restauro del capitello ad opera degli Alpini. Una storia travagliata la Sua dopo quella notte in cui alcuni “foresti” diedero alle fiamme l’antica immagine risalente agli inizi del 900. Chissà, forse veramente il povero Cristo ha dovuto farsi strappare dalla Croce, perché udissimo la sua voce, perché ci ricordassimo di lui, del suo amore per ciascun uomo su questa terra, come riportano i versi consegnateci dall’arte poetale di Alessandro Martinelli che ha dilettato i presenti con uno dei suoi componimenti.

Una giornata di rinascita, di vita e festeggiamenti insomma. Infatti anche il nostro parroco don Renato ha gioito, celebrando i suoi 40 anni di sacerdozio.! Rientrati in Chiesa il sindaco, Maurizio Castellani, è intervenuto riportando alla comunità le parole che il nostro Vescovo saggiamente ha consegnato a Verona nel suo discorso alla città, tenuto in basilica la sera prima, in cui ricordava l’unità, la corresponsabilità, e la reciproca sussistenza, quali fondamenti per una umana società.!Dopo il canto dell’Inno a San Zeno che i cori insieme al popolo hanno intonato guardando alla tela che lo rappresenta con il dito puntato verso il Cielo, si è conclusa la celebrazione sotto la benedizione del Santo. Dallo spirito alla carne.

Le Associazioni insieme al Comune infatti, nella carità e nel volontariato, si sono spese per preparare al meglio il pranzo, condiviso nella convivialità e nel giubilo. Non solo buon cibo ma anche momenti di riflessione, a cura di don Ambrogio Mazzai, e di svago con i burattinai , che fra musica e scherni, hanno ravvivato il pomeriggio. !Una giornata che i più avevano dato in acqua ma che per la grazia del Santo è mutata in piacevole Sole primaverile. Una giornata nel “Bròl del prete” dove ritrovarsi fra compaesani e fedeli in un luogo simbolo per la nostra realtà.!” Da qui parte, intorno alla Chiesa, la comunità, che oltre ad essere civile, ha anche un aspetto profondo che la caratterizza, che è quello della fede, per quanto ci si creda o meno. Se rimane solo civile, infatti, saremo solo frutto di un patto contrattuale, se invece scende nel profondo, negli atri dell’anima allora sarà frutto di un dono, del buon Padre, che si cura perché si crede e lo si sente proprio. ! ” Si è così voluti partire questo anno con un piccolo evento con l’augurio che il futuro ne riservi ancora.!San Zeno ci portò al battesimo, infiammò la terra veronese con la Parola di Dio dando vita alla comunità cristiana che ancora oggi vive e vale. !”
Insomma: “San Zeno, ora pro nobis”!!