Gli italiani che non hanno memoria corta dovrebbero ricordare la sentenza della Corte di cassazione per frode fiscale di Berlusconi-Mediaset. Si prese 4 anni di carcere di cui tre dei quali erano già coperti da indulto approvato in precedenza dalla sua maggioranza. L’anno residuo Berlusconi scelse in alternativa al carcere l’affidamento ai servizi sociali come attività nel Centro per anziani di Cesano Boscone.
Ebbe anche cinque anni di incandidabilità, per cinque anni per interdizione ai pubblici uffici. Torna candidabile nel 2018 riabilitato dal Tribunale di Milano. Berlusconi ricorre alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. La Corte di Strasburgo chiede al Governo italiano che fornisca gli elementi per arrivare a un verdetto. Nel ricorso i legali dell’ex-premier sostengono che l’Italia ha violato il diritto a un equo processo a non essere processato per un reato già processato per un reato già contestato in altri due processi e quello a vedersi applicate le attenuanti. Poi ancora altre spiegazioni su quesiti che gli avvocati di Berlusconi hanno escogitato su questioni procedurali. Ci chiediamo se il reato di frode, il più grave in campo fiscale perché molto difficile scovare. Ci importa, è stato fatto o no. Questo interessa agli uomini di strada.
Ci si aspetta giustizia uguale per tutti, ricchi e poveri. Che non succeda che chi ha più potere con agli arzigogoli dei legulei ne esca pulito se lo è, pronto, magari anche per la elezione, come si parla, di presidente della Repubblica. Confidiamo nei grandi elettori che scelgano una persona integerrima, super parte che onori l’Italia quale fondatrice della Unione Europea.
Giancarlo Maffezzoli – Garda