Gentil Direttore,
vorrei parlare al cuore dei facinorosi che “volevano prendersi Roma” dopo aver devastato la sede di Roma o nazionale della C.G.I.L. e ai giovani che non c’erano nel ventennio fascita e che simpatizzano per quei tempi infausti. Io c’ero, sia pure bambino, sentivo in casa mio papà dire ad alta voce, che il fascismo ed il suo Duce ci avrebbero portati alla catastrofe per la partecipazione alla seconda guerra mondiale alleati di Hitler. Mia mamma invitava mio papà, accoratamente di parlare piano affinché i confinanti non facessero la spia ai fascisti che automaticamente sarebbero intervenuti con “le squadracce nere” di notte a prelevarlo con la forza per dagli da bere l’olio di ricino o di macchina e se si fosse rifiutato, bastonate. Questo era il clima di allora.

Vorrei raccontare a questi signori alcuni fatti di uno dei periodi più bui e vergognosi della nostra storia. Azzerata ogni opposizione, dopo il delitto Matteotti deputato socialista per aver protestato in parlamento contro i brogli elettorali dei fascisti ai seggi nelle elezioni del 1925, aboliti i partiti, la libertà di stampa e la libertà di pensiero, di parola, la dittatura fascista tiene in pugno con la violenza il Paese per un ventennio. La gente ignara esulta alla voce di Mussolini che dal balcone di piazza Venezia a Roma raggiunge gli altoparlanti della Radio di ogni città dove si osanna il Duce, nell’inconsapevolezza di ciò che sta per avvenire: le leggi razziali e poi la seconda “grande guerra meschina”conclusasi con una dolorosa disfatta con innumerevoli lutti e un’Italia distrutta e fame.

In nome di una presunta superiorità della razza ariana, migliaia di ebrei italiani smettono di essere cittadini uguali agli altri. Per bambini e ragazzi, insegnanti e dipendenti pubblici ebrei su chiudono le porte delle scuole, degli uffici ed altri lavori. Per tutti vengono sconvolte le ingenue certezze avute prima e aprono gli occhi sulle menzogne della propaganda fascista con cui hanno vissuto precedentemente. Il bisogno di verità affiora con urgenza ostacolato dal conformismo della gente che non fiata per paura. Tra l’altro scompare inspiegabilmente una giornalista coraggiosa e convinta oppositrice del regime.

Dopo altri vari fatti gravi, finalmente la gente trova le risposte per incominciare a ribellarsi alle menzogne che la propaganda fascista le aveva inculcato e scegliere di schierarsi dall’altra parte, quella giusta.

Giancarlo Maffezzoli – Garda

By La Voce dei Cittadini

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