E’ stata la sanzenata Sara Berti a vincere il concorso ’’Commessa dell’anno’’, indetto da un noto quotidiano locale. Il concorso consisteva in una battaglia a suon di punti ritagliati dal suddetto giornale per eleggere la miglior commessa della provincia di Verona. I lettori dovevano ritagliare il tagliando che trovavano quotidianamente sul giornale e indicare il proprio commesso o la propria commessa preferita. La gara era aperta a tutti i commessi, senza distinzione di attività commerciale, era sufficiente il contatto diretto con la clientela, c’era spazio per tutti. Partita a settembre, la sfida si è chiusa la scorsa settimana.

Vuoi raccontarci un po’ la tua esperienza?
“È stata una soddisfazione mia, ma credo anche per San Zeno, ho visto con una grinta metropolitana, perché si sono uniti un po’ tutti per portarmi punti. Inoltre non c’era nessun fine economico o politico e credo che sia stato bello vedere il paese così unito e così tante persone che hanno creduto in me.”

Come mai hai deciso di iscriverti?
“L’idea è nata per gioco, durante una camminata tra amici. Non avremmo mai pensato a una cosa così. Dopo un tagliando, due, tre, è diventata una guerra. La voce si è sparsa e abbiamo raccolto punti da Malcesine fino a Bovolone, mezza provincia. La maggior parte dei voti sono arrivati dal mio paese, e al secondo posto dai clienti di Sportler”.

Come hai trovato la sfida?
“La competizione è stata impegnativa, infatti andare a recuperare punti ‘in giro per il mondo’ e soprattutto compilarli è stato faticoso. Per fortuna ho avuto un grande aiuto da parte dell’amico Ottorino e di mia figlia Alessia, insieme ci siamo davvero divertiti”.

Sul lavoro è cambiato qualcosa dopo la vittoria?
“A livello lavorativo è stato più un riconoscimento mio personale, che forse non mi ero mai data in questi anni. Con i miei colleghi sono la Sara di sempre, non è cambiato assolutamente niente”.

In cosa consisteva il premio finale?
“Io non ho mai pensato a cosa potevo vincere, non puntavo ad un obiettivo materiale, ma lo vedevo più come un gioco. Ho vinta una targa e un abbonamento online per il quotidiano”.

I tuoi titolari erano coinvolti?
“Paradossalmente sono stata l’unica concorrente di questo concorso a partecipare senza il supporto dei titolari, perché non ne erano al corrente. Quando alla fine hanno visto cosa stavo facendo, sono stati felicissimi e mi hanno sostenuto anche con dei bellissimi messaggi”.

Chiudiamo con un consiglio ai futuri partecipanti?
“Bisogna intanto partire convinti, e poi essere pronti a 2 mesi intensi. Bisogna anche conoscere tanta gente perché più gente conosci e più è semplice ricevere punti”.

Articolo di:

Monica Aloisi